Vorrei dedicare questo mio contributo, che spero vi sarà utile, al mio gatto Fester , gattino orfano di un anno e quettro mesi. Lui sta combattendo per vivere dalla nascita, ha una serie di patologie che io nella mia vita professionale non ho mai visto tutte insieme in un solo gatto così giovane, ci stiamo provando insieme, aiutata anche da colleghi meravigliosi , perché Fester vuole vivere o almemo io voglio crederlo.

Come premessa a questo argomento vorrei evidenziare che lo scopo dell’adozione di gattini orfani non è solo quello di salvare loro la vita ma anche quello di supportarlo perché possa diventare il più possibile un vero gatto cioè possa esprimere il suo essere.

Per questi motivi il modo migliore per allevare un gattino è in realtà quello di trovare una mamma/gatta che sta allattando altri cuccioli, se è possibile, se accetta il gattino orfano. La Natura sa il fatto suo e sicuramente una gatta sa fare la mamma meglio di noi per un cucciolo.

Fatte tutte le ricerche del caso ed appurato che non è possibile, allora armiamoci di buona volontà perché il nostro compito sarà arduo (ma bellissimo).

Le gatte (ma anche ovviamente le cagne e tutte le altre specie) non sono madri snaturate, magari a volte inesperte, non abbandonano i loro figli se non impossibilitate a prendersene cura (incidenti,malattie) , quindi dobbiamo prendere in considerazione la possibilità che i cuccioli trovati soli possano avere delle malformazioni congenite non compatibili con lo sviluppo, visibili o no, che abbiano indotto la madre a metterlo da parte. E’ quindi opportuna una visita dal Veterinario per appurare la presenza di problemi (idrocefalo, palatoschisi, fontanella aperta,…) se possibile. Altre malformazioni tipo quelle cardiache si potranno appurare solo al momento dello svezzamento.

Fattori di criticità

La temperatura: spesso i neonati sono poco vitali per l’abbassamento della temperatura quando sono soli. I neonati, anche umani, non hanno capacità di termoregolazione quindi lo stare al caldo è fondamentale: il cucciolo lasciato al freddo non è vitale e non riesce a poppare. Quindi la prima necessita è stabilizzare la temperatura mettendo il gattino in un contenitore piccolo, con copertina di pile o lana, magari con un cuscinetto riscaldato oppure una borsa con acqua calda non a contatto diretto ma avvolta in un panno.

Allattamento: possiamo utilizzare il latte in polvere per cuccioli, secondo il dosaggio indicato sulle confezioni in commercio e somministrato col biberon. Se non abbiamo immediatamente a disposizione tutto questo si può utilizzare una siringa (togliendo l’ago) e il latte vaccino intero eventualmente integrato con panna. Il latte deve essere somministrato tiepido ed io consiglio di prepararlo dose per dose in modo estemporaneo. A parte la sensazione tattile la differenza fra siringa e biberon è che la prima emette il latte con la pressione della nostra mano mentre il secondo viene attivamente svuotato dall’atto del succhiare del cucciolo. In tutte e due i casi comunque bisogna stare molto attenti a non forzare per il latte può andare a traverso se dato troppo velocemente. I gattini in genere si regolano sulla quantità ed è preferibile allattarli a richiesta, ogni 3 ore circa nei primi giorni. Dopo ogni poppata bisogna massaggiare loro la pancia, con del cotone inumidito con acqua calda (non bollente!), come farebbe la gatta, per far uscire il meconio e l’urina.

Stimolazione per l’evacuazione: è questo un momento critico perché nei neonati l’intestino non è competente e l’alimentazione artificiale non è identica al latte materno e tende a solidificare troppo le feci. Se si nota che il gattino non evacua si può aggiungere una gocciolina di olio di vaselina oppure stimolare l’ano, ma questa manovra dovrebbe essere insegnata dal Veterinario per non dare problemi al gattino. Bisogna ricordare che la mamma stimola i cuccioli per 3-7 settimane (la variabilità è individuale a seconda del raggiungimento dello sviluppo dell’organo) quindi anche noi dobbiamo osservare questa tempistica.

Organi di senso: l’apertura degli occhi avviene in media fra i 7 e i 10 gg (fra i 3 e i 16 gg) è stabilita geneticamente,le femmine più precoci dei maschi. Inizialmente la vista funziona parzialmente, migliora e matura entro la decima settimana di vita, contestualmente si sviluppa la coordinazione motoria dopo i primi 15 gg. Con lo sviluppo della capacità visiva, che è correlata alle esperienze reali, inizia l’apprendimento. (fine parte I)

Prodotti: cibo per gatto

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