E’ uno dei simboli dell’età moderna. Commercializzata ufficialmente a fine dell’800, si è diffusa ampiamente nella società e ancora oggi spopola a livello mondiale: stiamo parlando della sigaretta.

Nonostante sia conosciuto, provato e riprovato da innumerevoli studi che fumare nuoce gravemente alla salute, vengono venduti milioni di pacchetti di sigarette ogni giorno. Anche la questione del fumo passivo è stata assai divulgata, tanto da arrivare a leggi che vietano di fumare in luoghi chiusi, per non danneggiare chiunque sia in quell’area. La nicotina, nonostante ciò, ha moltissimi seguaci, assuefatti e dipendenti fisicamente da essa. A questo punto, se un fumatore incallito non smette di fumare anche quando gli si dimostra che probabilmente morirà a causa di questo vizio, possono esistere altre argomentazioni convincenti?

L’Henry Ford Health System di Detroit ha condotto un sondaggio, informando i proprietari di animali domestici che il fumo nuoce gravemente anche alla salute dei loro compagni a quattro zampe. Dei 3293 proprietari consultati, il 28% ha affermato che cercherà di smettere di fumare per i propri animali, l’11% prenderà in considerazione di cambiare le proprie abitudini.

Quando con le proprie azioni si rischia di danneggiare qualcuno di caro, spesso ci si ripensa, più di quando il rischio riguarda noi stessi.

Molti altri studi hanno dimostrato che il fumo danneggia gravemente i nostri animali di casa. Il fumo passivo, se inalato, provoca danni alle vie respiratorie. In un lavoro del Centro Veterinário do Gama, in Brasile, l’analisi citologica dell’ambiente bronco alveolare di alcuni animali domestici ha dimostrato alterazioni delle vie aeree per l’esposizione passiva al fumo di tabacco.

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I nostri animali spesso ci stanno in braccio o molto vicini, fumare accanto a loro ne compromette la salute. Una soluzione potrebbe essere il fumare fuori casa, oppure permettere al nostro cane, gatto o coniglio di uscire dalla stanza in cui si sta fumando. Spesso sono proprio loro a volersene andare perché infastiditi dal fumo, ma molte volte sono costretti a rimanere nell’ambiente viziato non avendo vie di fuga.

I cani dal muso allungato, come dobermann, pastori tedeschi, beagle, subiscono prevalentemente danni alle prime vie respiratorie, per esempio alle mucose nasali. Le razze con il muso breve, come boxer, carlino, bulldog, possono sviluppare patologie alle vie respiratorie profonde, a livello degli alveoli.

Uno studio della Harvard Medical School identifica non solo il fumo passivo come dannoso ma conia anche il termine di “fumo di terza mano”: tutte le particelle invisibili ma tossiche che si aggrappano ai capelli, ai vestiti, ai sedili delle automobili, alla tappezzeria, che permangono per molto tempo, anche dopo che il fumo passivo (o “di seconda mano”) ha sgombrato la stanza.

I bambini sono suscettibili a queste sostanze tossiche e lo stesso vale per gli animali domestici che stazionano sui tappeti, sui divani, dove le particelle si depositano. Uno studio della Tufts University School of Veterinary Medicine mostra che i gatti sono vittime dei componenti cancerogeni delle sigarette per la loro natura di groomers meticolosi. Leccandosi il pelo in continuazione per pulirsi, ingeriscono le sostanze dannose depositate sulla tappezzeria con la quale sono entrati in contatto.

Un prezioso consiglio è quello di lavarsi le mani dopo aver fumato e prima di toccare i nostri animali, ma anche i nostri bambini. Fumare fuori casa è l’ideale e ancora meglio è lavare o far arieggiare i vestiti che si hanno addosso quando si fuma, almeno una volta al giorno, per esempio a fine giornata.

L’ingestione di mozziconi è un altro grande rischio. La nicotina, se ingerita, è un veleno neurotossico ed è probabile che ne assumano una quantità potenzialmente letale. Potrebbero essere attirati dalla saliva umana, dagli aromi inseriti nei filtri delle sigarette, come menta o frutti di bosco, oppure semplicemente ingerire tutto ciò che trovano sulla loro strada. Svuotare i posaceneri e non gettare i mozziconi a terra, per altro rifiuti inquinanti, possono essere delle strategie vincenti per evitare gravi danni.

Nel 2016 è stata lanciata una campagna dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Milano: “Il fumo uccide anche loro”, per sensibilizzare i proprietari sui rischi a cui espongono i loro amati animali domestici. La campagna è patrocinata dal Comune di Milano, dalla FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) e dall’associazione ALCASE (associazione per lo studio e la ricerca clinica per il cancro del polmone), con la speranza di ottenere lo stesso risultato di Detroit, informare e sensibilizzare i fumatori riguardo quei 7 centimetri tanto nocivi.

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