Sverminare i gattini è un compito più importante di quanto si creda per la loro salute. Ecco come fare, quando è meglio farlo e quali infestazioni si rischiano in caso contrario.

Adottare un gattino nei primi mesi di vita comporta la consapevolezza di prendersene cura da tutti i punti di vista. Non basta infatti solo coccolarlo, nutrirlo e giocarci. È importantissimo preoccuparci anche della sua salute fin da cucciolo. A cominciare dalla sverminazione.

Ma cosa significa sverminare i gattini? Forse ne avete già sentito parlare ma non sapete esattamente di cosa si tratta o perché è importante farlo. Vediamo di capirlo insieme.

Come sverminare i gattini e perché farlo.

Controlli, visite, esami e interventi importanti per il nostro pet devono essere concordati col proprio veterinario di fiducia. Tra i primi appuntamenti, se si ha un gattino, occorre pianificare le sedute di sverminazione a cui il nostro cuccioletto deve essere sottoposto.

Sverminare i gattini è un’operazione di routine importante per prevenire o eliminare pericolosi parassiti. Inoltre ha come beneficio quello di creare difese immunitarie molto utili.

Si tratta di una pratica del tutto indolore consistente, nella maggior parte dei casi, nella somministrazione di un farmaco sotto forma di pastiglia. Ne esistono poi altri presenti in commercio in versione liquida, meno usati.

La sverminazione del gatto potrà essere effettuata direttamente dal veterinario, che farà assumere al gattino l’apposito farmaco. Oppure sarà il padrone stesso, a casa, a compiere questa facile operazione sul proprio amico peloso, sempre comunque su prescrizione veterinaria.

Quando sverminare i gattini.

Come anticipato, la sverminazione del gatto va effettuata sia a scopo preventivo sia quando un’eventuale infestazione parassitaria è già in atto e va debellata.

In entrambi i casi, solitamente, sarà il veterinario ad indicare quante sedute di trattamento saranno necessarie e quali intervalli di tempo rispettare nella somministrazione dell’apposito farmaco. Va poi ribadito che il farmaco può essere somministrato solo ed esclusivamente su richiesta del veterinario, poiché il principio attivo in esso contenuto è rapportato all’età del gattino e alla casistica del pet stesso. Dunque solo una valutazione veterinaria può condurre alla scelta del giusto farmaco.

Quanto al momento in cui iniziare il trattamento, in genere è possibile cominciare già quando il micino ha 2-4 settimane di vita. Da questo momento partirà un ciclo di sedute, stabilite dallo specialista, inizialmente ogni 14 giorni, per poi essere previste all’intervallo di un mese tra una e l’altra, concludendo al raggiungimento di circa un anno di età. Questa è la prassi, che comunque può variare in base alle esigenze che riscontrerà il veterinario stesso.

Quali vermi può contrarre il pet e i sintomi.

La sverminazione è, a maggior ragione, di vitale importanza, qualora il gattino sia già colpito da eventuali vermi. I sintomi della contrazione non sono sempre evidenti e soprattutto non si manifestano allo stesso modo. Variano anche a seconda della tipologia di parassita responsabile dell’infestazione.

Segni evidenti possono essere ravvisati nelle feci, ma solo in caso di uno stadio già avanzato dell’infestazione. Altri segnali d’allarme potrebbero essere ravvisati in gonfiore addominale, disturbi nella crescita, diarrea e vomito. Si tratta però di sintomi che non possono essere ricondotti in maniera certa ed esclusiva alla presenza di vermi. Fondamentale, in questi, casi è quindi una tempestiva visita dal veterinario.

Tra i parassiti responsabili di vermi possiamo citare gli ascaridi (diffusi soprattutto nei cuccioli), ma anche le giardie e le tenie, presenti nell’intestino. Molto pericoloso inoltre è il verme polmonare, che può causare seri problemi respiratori nel piccolo pet. Spesso basta anche l’ingestione delle pulci a scatenare un’infestazione. E, ancora più di frequente, può essere stata mamma gatta ad averla trasmessa ai propri cuccioli.

Sverminare i gattini per prevenzione.

Oltre a procedere alla sverminazione in tenera età, per prevenire la comparsa di vermi nel gattino è spesso più opportuno tenerlo in casa, almeno da cucciolo. Questo perché all’aperto sarebbe più esposto a parassiti, potendo venire a contatto con feci di altri animali, topi e uccelli, probabili portatori di parassiti.

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