Dall’invasione della cimice asiatica al persistere delle zanzare a novembre, il clima sconvolge gli animali.
Invasioni di cimici e zanzare a novembre? Secondo i dati di Ispra analizzati da Coldiretti non c’è da stupirsi. Il 2018 è infatti l’anno più caldo degli ultimi due secoli, con una temperatura media superiore di 1,77 gradi rispetto ai valori di riferimento. Le conseguenze sono gravi sia a livello climatico che per l’impatto che questo comporta sull’ambiente. Piante e animali subiscono l’effetto dei cambiamenti nell’ecosistema e ogni ciclo naturale viene stravolto.
Perché siamo pieni d zanzare a novembre? Colpa del caldo umido.
Le zanzare sono insetti con una grande capacità di adattamento. Favorite dal clima caldo e umido, solitamente tendono a diminuire drasticamente con l’abbassamento delle temperature e la riduzione delle ore di luce. Il prolungarsi di temperature miti anche durante l’autunno, tuttavia, ha influito sui loro cicli vitali con il risultato che a metà novembre le nostre case ne sono ancora piene. Va detto che alcune specie di zanzare, come la zanzara tigre, svernano sotto forma di uova che possono essere neutralizzate solo da temperature al di sotto dei -10°. La mancanza di gelo e il ristagno dell’umidità favoriscono invece il proliferare degli insetti
L’invasione della cimice asiatica e altri danni collaterali.
Se avere a che fare con le zanzare a novembre non è piacevole, le conseguenze del cambiamento climatico possono essere molto più disastrose. Un esempio è la recente invasione della cimice asiatica che ha devastato coltivazioni di frutta, soia e cereali. Oltre alla persistenza dei parassiti, le piante subiranno inoltre l’eccessivo sbalzo termico con l’arrivo del maltempo. Queste alterazioni stagionali vanno ben oltre la consueta “estate di San Martino”. Si prevede che il cambiamento climatico causerà con sempre maggiore frequenza anche fenomeni quali trombe d’aria, grandine, nubifragi e siccità.
