Il gatto: animale dal fascino indiscusso ed indiscutibile, di un’intelligenza superiore e raffinata. La forza della tigre in un tenero e soffice corpicino tutto da coccolare. Ma come si fa a capire se un gatto è felice?

 Il gatto: un predatore da giungla o il principe del salotto?

Il gatto è, oggigiorno, considerato a tutti gli effetti un animale domestico. Gli etologi, però, continuano a sostenere che il piccolo felino non abbia perso del tutto il suo istinto libero, di cacciatore e predatore notturno. Il dubbio di tanti affettuosi proprietari di gatti è proprio questo: può una tigre in miniatura essere davvero felice di vivere in appartamento? La risposta è sì. È vero che il gatto, rispetto ad altri animali domestici, ha conservato una grossa parte del suo temperamento originaro. È anche vero, però, che grazie alla sua incredibile intelligenza, ha imparato a canalizzare le sue energie selvatiche in attività tranquillamente svolgibili in casa.

La piccola tigre: come si è adattata alla vita domestica

La prova del nove la può avere chiunque: basta osservare il proprio gatto. Quando si aggira guardingo tra le piante del salotto, o tra i piedi delle sedie e del tavolo, sta simulando la fase di osservazione tipica del predatore in cerca del suo pranzo. Quando scatta improvvisamente, lanciandosi in balzi acrobatici senza una ragione apparente, sta simulando le fasi di fuga o di attacco. Quando si nasconde così bene, tanto che non lo si riesce a trovare per ore, si sta semplicemente prendendo i suoi spazi, il meritato riposo del guerriero. Non c’è nessuna ragione, quindi, perché un gatto che vive in casa non possa essere completamente e totalmente felice. La sua istintualità e la sua natura non sono poi così sacrificate: ha imparato, nei secoli, a gestirle ed a coltivarle in modi alternativi. Inoltre, pur non rinunciando all’istinto della tigre, può contare su cibo a volontà e sull’accesso a letti e divani: cosa potrebbe desiderare di più?

Come capire se il gatto è felice: le fusa sono sempre sinonimo di serenità?

Molti proprietari di gatti fanno l’errore di pensare che le fusa siano esclusivamente simbolo di felicità e serenità. Non è così. Le fusa del gatto sono un linguaggio molto complicato ed articolato, esattamente come la sua splendida personalità multisfaccettata. Le fusa di felicità sono quelle allegre, ritmate, forti e nitide. Sono accompagnate da atteggiamenti tipici, come: strusciarsi, impastare con le zampette, giocare. Quando le fusa sono sorde, continue, accompagnate da pelo irto e coda dritta, sono manifestazione di rabbia. Quando sono sottomesse, flebili, simili a singhiozzi, di malessere fisico.

I 5 atteggiamenti del gatto felice

I 5 segnali più indicativi della felicità del gatto, quelli che possono far dormire il suo padrone tra due guanciali, conscio che il suo meraviglioso amico sta bene ed è sereno sono:

le fusa felici, di cui sopra
fare la pasta: quando il gatto “impasta” il proprio padrone, o un giocattolo, un cuscino, un altro gatto o un cane, è un segnale di fiducia, benessere ed allegria. Con questo gesto simula il movimento delle zampe dei cuccioli contro il ventre materno, atto a far uscire più latte. Impastare, per un gatto, è un abbinamento mentale con una delle situazioni di più intenso benessere della sua vita
dormire tranquillo: un gatto che si concede dei sontuosi pisolini, senza scattare ad ogni minimo rumore, dimostra serenità e benessere, nonché fiducia nell’ambiente in cui vive e nei suoi compagni umani
lasciarsi prendere in braccio: il gatto non ama essere sollevato. Se lascia fare, magari anche facendo fusa allegre o strusciandosi, significa che è davvero contento di ricevere le coccole
gioco sfrenato: quando un gatto si lascia andare, giocando come un cucciolo, senza stare in allerta, è un segnale di vivo, puro e genuino benessere psicofisico

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